Dieta vegana, arriva la bocciatura del nutrizionista: questa categoria di persone rischia conseguenze gravi sulla salute

Una dieta vegana può provocare delle ripercussioni inaspettate sulla nostra salute. Il parere del nutrizionista.

Sono sempre di più, soprattutto nell’ultimo periodo, le persone che decidono di dare una svolta al proprio regime alimentare, scegliendo di seguire una dieta diversa dall’ordinario. Una delle più diffuse è senza dubbio vegana. Ancora in tanti la confondono con la dieta vegetariana ma la distinzione è d’obbligo.

Sebbene entrambe non contemplino il consumo di carne, alcune tipologie di vegetariani si cibano tranquillamente di pesce, sia fresco che in scatola.

Un vegano invece non consuma nessun tipo di alimento che sia di provenienza animale. Non solo dunque carne e pesce, ma nemmeno uova, latte, miele o altri grassi che provengano per l’appunto da animali.

In entrambi i casi, gli alimenti in prima linea sono frutta e verdura, per quel che riguarda i carboidrati, mentre invece le proteine si cerca di ottenerle attraverso legumi, semi e altri tipi di cibo di stampo prettamente macrobiotico, sempre di origine non animale.

Dieta vegana nella cultura odierna

Possiamo dire che la convinzione a seguire questo tipo di dieta proviene sempre da una condizione mentale ed etica. Chi decide di diventare vegano difficilmente vi è costretto per ragioni legate a intolleranze, ma solamente perché non vuole cibarsi di alimenti di provenienza animale.

Alcune persone affermano inoltre di non trarre alcun piacere dal consumo di carne per un fatto di gusto, altri ancora invece possono appellarsi al fatto che provano un grande amore per gli animali e non trovano corretto il fatto di ucciderli per poi mangiarli. In ogni caso, alcuni nutrizionisti hanno recentemente sollevato numerose controversie su questo regime alimentare restrittivo.

Il parere del nutrizionista sulla dieta vegana

A parlare in questo caso è il dottor Lorenzo Traversetti di Melarossa, il quale ha pensato bene di mettere in guardia coloro che intendono seguire questa dieta, soprattutto a fini dimagranti. Costui afferma che, essendo il nostro corpo onnivoro e progettato in quanto tale, una dieta che comporta l’esclusione totale di alcuni cibi può comportare enormi scompensi a livello nutritivo.

Da adulti la cosa può essere percepita in maniera inferiore, ma se si decide di imporre tale scelta alimentare ai propri figli durante l’ infanzia o l’adolescenza, le mancanze iniziano a farsi sentire presto e possono comportare disagi, problemi di attenzione e forti emicranie. In quell’età è necessaria tra l’altro l’introduzione, al fine di una crescita equilibrata, della vitamina B12, che deve essere costantemente integrata. Dunque, attenzione!