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Scontrini folli, 300 euro per quattro piatti di pasta: la denuncia senza precedenti | Caos nel celebre locale

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Scontrini folli al ristorante. Streetfoodnews.it

Ancora il caso di uno scontrino folle per mangiare in un ristorante dove per 4 piatti di pasta si può arrivare a pagare anche 300 euro.

Nonostante i dati preliminari dell’Istat sull’inflazione in Italia dimostrino un trend decrescente negli ultimi mesi, il rapporto con l’anno precedente è ancora in crescita. Il risultato è stato un aumento dei prezzi di tutti i beni compresi i prodotti alimentari e altri beni di prima necessità.

Già durante la pandemia e i lock down gli italiani hanno dovuto far i conti con gli aumenti dei prezzi, ma la situazione è precipitata dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Infatti, l’invasione Russa ha fatto schizzare alle stelle i prezzi delle materie prime per produrre energia e, di conseguenza, le bollette di luce e gas. Le tariffe sono aumentate tanto da costringere l’allora Governo Draghi ad intervenire per fissare un tetto per i fornitori.

Così gli imprenditori, indipendentemente dal settore, hanno visto aumentare i costi di gestione delle proprie attività e hanno dovuto aumentare i costi per i beni e i servizi forniti.

Nessun settore si è salvato, neanche i ristoratori che si sono trovati a dover far fronte ad una nuova emergenza dopo aver affrontato le continue chiusure disposte dal Governo durante i lockdown per la pandemia.

Gli aumenti dei prezzi dei ristoranti

I ristoratori sono in crisi? Pare proprio di no, tutt’altro, un recente articolo pubblicato dal Sole24 rischia di aprire una lunga polemica sul comportamento dei gestori dei locali. Infatti, il noto giornale finanziario ha pubblicato il rapporto dell’Osservatorio Ristorazione che dimostra un tendenziale e generalizzato aumento del fatturato nonostante un’importante diminuzione della clientela.

Ed allora viene da chiedersi: come è possibile aumentare i guadagni se diminuiscono i clienti? La risposta è semplice: aumentando i prezzi! Il 70% dei ristoratori presi come campione dall’Osservatorio, ha aumentato il fatturato con picchi del 15%, per il 21% i guadagni sono rimasti invariati e solo il 9% ha registrato una perdita. Dall’altro lato la fuga dei clienti ha causato una riduzione dei coperti che ad agosto ha raggiunto il 24%.

Scontrino folle venezia cateno de luca
Lo scontrino folle pubblicato dal sindaco di Taormina. Streetfoodnews.it

Lo scontrino folle per 4 piatti di pasta

Stando ai dati dell’Osservatorio, quindi, ci sono meno clienti ma che pagano molto di più. Non a caso tutta l’estate è stata caratterizzata da scontrini folli pubblicati sui social network dai clienti contrariati che hanno poi attirato anche l’attenzione dei principali giornali nazionali, soprattutto quando a denunciare sono personaggi noti. Lo scorso  settembre infatti, a voler condividere la propria esperienza negativa con i suoi follower è stato Cateno De Luca, ex sindaco di Catania ed attuale sindaco di Taormina.

In un post su Facebook con tanto di foto dello scontrino il primo cittadino di Taormina ha così raccontato: “Min…. a! Tutto era buonissimo … tranne il conto. Eravamo in quattro … di cui uno per risparmiare ha preso spaghetti al pomodoro ma non credeva che costassero 30 euro!”. Infatti, il sindaco De Luca si trovava a Venezia insieme ad altre 3 persone quando si è visto presentare un conto da ben 309 euro dove oltre ai 30 euro per gli spaghetti risaltano i 96 euro per due piatti di risi e bisi e i 48 euro per 3 dessert. Fortunatamente il leader del partito Sud chiama Nord sdrammatizza l’accaduto con una battuta: “E poi dicono che Taormina e’ cara…”