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Miele, se lo compri in questi supermercati rischi il peggio | L’incubo dei pesticidi è tornato: il nuovo test gela i consumatori

Il problema dei pesticidi nel miele
Il problema dei pesticidi nel miele. StreetFoodNews.it (Depositphotos)

Un nuovo test condotto su diversi marchi di miele ha restituito risultati preoccupanti a causa dei possibili rischi per la salute.

Il miele è generalmente considerato un alimento salutare e nutriente, d’altronde si tratta di un prodotto che arriva direttamente dalle api a partire dal nettare dei fiori. Il processo inizia quando le api raccolgono il nettare e lo conservano nei loro favi. Attraverso un processo di rigurgito e digestione enzimatica, il nettare viene trasformato in miele.

Le prime testimonianze dell’uso del miele risalgono a circa 8.000 anni fa, come dimostrano pitture rupestri in Spagna che rappresentano la raccolta del miele. Le antiche civiltà, tra cui Egizi, Greci e Romani, lo utilizzavano non solo come dolcificante, ma anche per le sue proprietà medicinali e conservanti.

Oggi, il processo di produzione è cambiato, negli allevamenti, dove le api operaie raccolgono il nettare e lo immagazzinano nei favi,  gli apicoltori raccolgono i favi pieni di miele, li centrifugano per estrarre il miele e lo filtrano per rimuovere impurità.

Si tratta di un prodotto molto richiesto che si presta a diversi utilizzi, anche semplicemente per sostituire lo zucchero raffinato. Ma il miele offre tantissimi benefici, oramai sono ampiamente note le sue doti antinfiammatorie e antiossidanti. Esistono però dei rischi legati alla produzione.

Il problema dei pesticidi nel miele

Di recente gli esperti della rivista Gesundheitstipp ha condotto una ricerca in Svizzera che ha preso come campione i prodotti di 14 marchi molto noti anche in Italia. I risultati della ricerca, pubblicati in Italia dal sito LatuaDietaPersonalizzata.it, hanno rivelato la presenza di pesticidi. Si parla addirittura di “numerosi farmaci rilevati” tra cui il glifosfato, considerato “possibilmente cancerogeno sia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sia dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro.

Addirittura, la rivista svizzera spiega che “Secondo l’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi, i consumatori non dovrebbero consumare più di 0,007 microgrammi di alcaloidi pirrolizidinici per chilo di peso corporeo al giorno. Per un bambino di 6 anni che pesa 20 chili, corrispondono a 1,4 microgrammi di veleno vegetale al giorno. Un solo cucchiaio di miele M-Budget contiene già due terzi della quantità massima raccomandata“. Ma quali sono i marchi di miele esaminati?

I pesticidi per i fiori finiscono nel miele
I pesticidi per i fiori finiscono nel miele. StreetFoodNews.it (Depositphotos)

In quali marche di miele ci sono pesticidi

La legge fissa dei limiti massimi da non superare per la presenza di alcune sostanze considerate a rischio. Alcuni marchi come Aldi, Lidle, Denner e Langnese presentavano tracce di glifosato entro i limiti di legge. Pare che in particolare nel miele Grandessa di Aldi si stata rilevata una presenza della sostanza molto prossima ai limiti consentiti.

Più preoccupante la situazione per due campioni di miele di Migros Sélection e Coop Fine Food, nei quali è stata rilevata la presenza di un insetticida vietato in Svizzera, l’Amitraz. Sapere questo per un consumatore può essere importante, anche per orientare la propria scelta ed aprire la strada ad un consumo consapevole.