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Frittura, se vuoi che sia sana e croccante al punto giusto usa questo olio: è il migliore in assoluto

olio per friggere
Tipi di olio – StreetFoodNews

Quale olio dobbiamo usare per una buona frittura? Ce ne sono molti tipi e non sono tutti adatti. Qual è il migliore.

Frittura, uno dei metodi di cottura più golosi e buoni. Avete mai notato che qualunque tipo di alimento venga fritto diventa più buono?

Anche se possiamo usare strutto, burro o margarina, nella quasi totalità delle volte viene utilizzato l’olio. Ovvero un insieme di grassi che si ottiene con il metodo dell’estrazione dalle materie prime, alcuni vegetali come olive, ma  anche mais, arachidi, semi di girasole.

Sappiamo che l’olio deve essere ben caldo, ma quello che non tutti sanno è che se supera determinate temperature può ossidare e quindi liberare sostanze tossiche per il nostro organismo.

Questo limite da considerare si chiama punto di fumo, e ogni olio ne ha uno diverso. Scopriamo quindi qual è l’olio più adatto alla frittura, quello che meglio conserva le sue proprietà e che rende i cibi croccanti al punto giusto senza che questi ne siano impregnati.

Frittura: che olio usare

Come abbiamo anticipato ogni tipo di olio ha un punto di fumo diverso. Ovvero una temperatura superata la quale fa sì che inizi a produrre fumo appunto generando sostanze tossiche o cancerogene. Occorre quindi fare in modo che l’olio non raggiunga temperature troppo alte in modo che rimanga stabile.

Ma c’è un altro aspetto da considerare quando dobbiamo scegliere l’olio più adatto alla frittura: la raffinazione. L’olio raffinato contiene meno composti estranei e risulta quindi più stabile e con un alto punto di fumo. Qual è l’olio meno raffinato? Quello evo, che si ottiene con la spremitura meccanica, e anche se risulta essere il più pregiato potrebbe potenzialmente non essere indicato per la frittura.

fritti
Frittura – StreetFoodNews

Le differenze

La dottoressa Silvia Marroni, dietista nutrizionista, spiega: “Gli oli che risultano più adatti alla frittura sono l’olio di arachide (punto di fumo circa 180°C e 30% di acidi grassi polinsaturi) e l’olio di oliva (punto di fumo circa 210°C e percentuale di acidi grassi polinsaturi del 10%)”.

Per quanto riguarda il concetto di raffinazione dell’olio d’oliva aggiunge: “Per friggere è preferibile utilizzare olio di oliva anziché l’olio extravergine di oliva in quanto meno raffinato del primo. È meglio evitare l’olio di girasole, mais, soia, colza e vinaccioli in quanto hanno un minor punto di fumo e una maggiore percentuale di acidi grassi polinsaturi”. La frittura non deve essere demonizzata, può essere consumata senza esagerare, l’importante è che sia fatta bene.