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71 euro per una pizza, la denuncia del famosissimo nasconde un segreto agghiacciante: figuraccia pubblica senza precedenti

Scontrino 71 euro per una pizza
Scontrino 71 euro per una pizza. Foto Facebook. Streetfoodnews.it

Denuncia il conto da 71 euro poi si scopre la verità, sfiora la figuraccia il conosciutissimo personaggio dopo la denuncia social.

Il 2023 sarà forse ricordato come l’anno degli scontrini pazzi, con diverse persone che hanno pubblicato sui social le foto di conti salatissimi che si sono trovati davanti. Molti di questi post sono diventati virali, anche perché ripresi da alcuni personaggi famosi che hanno espresso la loro solidarietà davanti ad un caro prezzi che stava diventando esorbitante.

Tra gli episodi più noti c’è quello della tavolata di amici che a Maranello per un menu a base di gnocchi e tigelle a fine serata si sono trovati davanti ad un conto di ben 845 euro. “Soltanto per quanto riguarda il bere, cioè bottigliette d’acqua, alcune bibite e qualche birra, abbiamo pagato 130 euro” hanno scritto alcuni di loro sui social.

Dopo le rimostranze il ristoratore è tornato sui suoi  passi, scendendo a 585 euro, uno sconto di oltre 250 euro che probabilmente dimostra di quanto fosse stato maggiorato lo scontrino.

Per non parlare poi dei vari casi in cui in bar e ristoranti, i clienti hanno visto addebitarsi costi per dei servizi che normalmente sono gratuiti o comunque compresi, a cosa serve far pagare il coperto se poi alla richiesta di un piatto vuoto in più vengono aggiunti 2 euro al conto?

71 euro per una pizza al taglio

Ma a denunciare le ingiustizie subite direttamente sui social non sono solo le persone comuni ma anche i vip, come ha fatto il dottor Matteo Bassetti, che dal 2019 è direttore della Clinica Malattie infettive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Bassetti è apparso spesso in televisione per promuovere la campagna vaccinale portata avanti dal Governo durante i periodi più caotici della pandemia e per questo, spesso, preso di mira dagli hater no vax.

Lo scorso agosto Bassetti si è scagliato contro la Nave Aki della compagnia di navigazione Moby, in servizio da Olbia a Genova: “Maleducazione, ritardo, sporcizia, incapacità relazionale, prezzi folli e tanta rabbia per quelle poche aziende italiane che fanno male all’immagine dell’Italia”.

Matteo Bassetti contro la compagnia di navigazione Moby
Matteo Bassetti contro la compagnia di navigazione Moby. Foto Facebook. Streetfoodnews.it

Lo scontro di Bassetti con la compagnia di navigazione Moby

Stando a quanto raccontato dal medico, imbarcato insieme alla famiglia, la nave programmata per le 21:30 aveva un ritardo di circa 2 ore, così i passeggeri sono stati imbarcati con un’ora di ritardo, ma una volta a bordo ecco l’amara sorpresa: “Ci imbarcano alle 23, dopo aver preso la cabina (imbarazzante), saliamo al ristorante alla carta con i ragazzi, parecchio affamati, e troviamo una catena di ferro sulla porta: un cameriere ci dice che il ristorante e’ già chiuso e che, se avevamo qualche lamentela, di rivolgerci al Commissario di bordo”.

Nonostante le lamentele, Bossetti e famiglia hanno dovuto ripiegare sul bar, ma al momento del conto un’altra sorpresa li attende: “71 euro per 9 tranci gommosi e unti, indegni di chiamarsi pizza”. Guardando la foto dello scontrino si legge che i 9 tranci di pizza sono stati pagati 6,90 euro ognuno più 4 bottigliette d’acqua da 2,20 euro ciascuna. Da tempo in realtà si discute sulle maggiorazione dei prezzi sulle navi, in particolare quelli che fanno servizio per le grandi isole, ma la verità è che non esiste un listino dei prezzi e le compagnie possono applicare quelli che vogliono.