Home » Villa Crespi, clamorosa stoccata a Cannavacciuolo: “Non all’altezza del ruolo” | L’ha combinata davvero grossa

Villa Crespi, clamorosa stoccata a Cannavacciuolo: “Non all’altezza del ruolo” | L’ha combinata davvero grossa

Villa Crespi Antonino Cannavacciuolo
Cosa succede a Villa Crespi il ristorante stellato di Antonino Cannavacciuolo. Foto Villa Crespi Facebook – Streetfoodnews.it

Un cliente racconta la propria esperienza con Villa Crespi, il ristorante tre stelle Michelin dello chef Antonino Cannavacciuolo.

Da quando nel 2013 Antonino Cannavacciuolo ha fatto il suo ingresso nel panorama televisivo, lo chef ha conquistato il pubblico del piccolo schermo grazie a delle doti innate di comunicazione. Il picco del successo arriva nel 2015, anno in cui Cannavacciuolo viene scelto per affiancare Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Carlo Cracco, nel ruolo di conduttore e giudice.

Ma il successo inizia tre anni prima, quando nel 2013 lo chef diventa il protagonista del programma Cucine da Incubo, ruolo che nella versione americana del programma “Kitchen Nightmares” è ricoperto dal cuoco britannico Gordon Ramsey, all’epoca protagonista assoluto dei programmi di cucina della tv USA.

Da oltre 10 anni lo show va in onda seguendo un format prestabilito in cui lo chef visita un ristorante in difficoltà. All’arrivo Cannavacciuolo testa servizio e cucina per risalire all’origine dei problemi del locale. In seguito lo chef si confronta con lo staff per affrontare le criticità e tentare di risolverle. Solo in seguito, parte una ristrutturazione degli ambienti e Cannavacciuolo propone un menu per rilanciare il ristorante.

All’interno di ogni ristorante visitato, lo chef prova a trasferire parte della sua esperienza acquisita durante la sua lunga carriera. Il fiore all’occhiello di Cannavacciuolo è Villa Crespi, il ristorante tre stelle Michelin che gestisce insieme alla moglie.

Il ristorante di Antonino Cannavacciuolo Villa Crespi

Nel 1999, Cannavacciuolo decide di prendere in gestione Villa Crespi, una dimora storica in stile moresco a Orta San Giulio sul lago d’Orta, in Piemonte. La dimora venne realizzata nel 1979 su commissione dell’imprenditore Cristoforo Benigno Crespi, che affascinato dagli edifici dei paesi mediorientali, decide di ispirarsi allo stile arabo ed arricchirlo con decorazioni di marmi preziosi.

In questo gioiello di architettura, nel 2003 Cannavacciuolo ottiene la sua prima stella Michelin, tre anni dopo arriva la seconda e nel 2022 lo chef conquista anche la terza, entrando nell’esclusiva lista dei 140 ristoranti al mondo a vantare questo riconoscimento. Ma Villa Crespi non è solo un ristorante, al suo interno c’è anche un hotel che, dal 2012, è nel circuito di lusso dell’associazione francese Relais & Châteaux.

Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo
Cosa ne pensano i clienti di Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo. Foto Villa Crespi Facebook – Streetfoodnews.it

Le recensioni e le critiche a Villa Crespi

Se lo chef nei suoi programmi si diverte a girare l’Italia ad esprimere i suoi giudizi, i suoi clienti si divertono a giudicare sulle piattaforme on line in cui è presente Villa Crespi, così siamo andati a sbirciare tra i commenti per vedere consa ne pensano. Va detto che Villa Crespi vanta dei punteggi altissimi, 5 stelle su 5 su TripAdvisor, dove però non mancano anche commenti negativi. E’ vero che chi gode di tanta visibilità è più esposto alle critiche feroci degli haters ma emerge una costante in tutte le critiche mosse contro il locale di Cannavacciuolo.

“Personale al booking telefonico non all’altezza del ruolo. Paca capacità di ascolto delle esigenze del cliente e risposte fredde e impostate” scrive Antonio. “La cameriera versa a me e non a mia moglie. Siamo in un ristorante pluristellato? Credo di Si. Non aggiungo altro” racconta Stefano. La costante nei commenti negativi al locale sono proprio le critiche allo staff, per questo c’è chi come Joey consiglia: “Lo chef non c’era. mi è stato detto che stava girando delle riprese per “cucine da incubo”. se posso dargli un consiglio, forse sarebbe il caso che prima di occuparsi degli incubi altrui, si concentrasse un po’ su quelli di casa propria”.