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Scontrini folli | Se hai un figlio piccolo possono prenderti di mira: cosa c’è da sapere

Bambini prezzi scontrini folli
Genitori presi di mira con scontrini folli. Streetfioodnews

Portare i propri figli al ristorante può diventare davvero una brutta esperienza specialmente nel 2023.

Il 2023 sarà ricordato come l’anno delle speculazioni, è vero che da dopo la pandemia i prezzi sono saliti a dismisura, soprattutto dopo la guerra in Ucraina, ma è vero anche che qualcuno se ne sta approfittando.

L’Italia non è un paese per giovani, questo ormai è chiaro da tempo, ma non è neanche un paese per genitori, nonostante da anni i diversi governi che si sono succeduti lamentano un calo importante della natalità. Tra fumose manovre annunciate come svolte eclatanti il dato di fatto è uno: in Italia non si fanno più figli.

I vari bonus proposti negli anni si sono rivelati inefficaci, anche perché, con la sanità pubblica in ginocchio, i pochi che decidono di fare figli vengono spinti nelle mani della sanità privata e sono costretti a pagare per qualunque servizio vogliano ricevere. Un disastro annunciato, anche perché negli anni si è permesso che chi lavorasse nel pubblico potesse lavorare anche nel privato, un conflitto di interesse eclatante che ha demolito il sistema sanitario dall’interno.

Fatto sta che con l’inflazione galoppante le famiglie faticano ad arrivare a fine mese e, per questo, fa ancora più rabbia quando si leggono storie di persone che se ne approfittano.

3 euro senza scontrino per scaldare un biberon - Streetfoodnews
3 euro senza scontrino per scaldare un biberon. (Streetfoodnews)

Scontrini folli e le speculazioni sulla pelle dei bambini

L’ultima eclatante notizia arriva da Vieste, dove una madre si è trovata davanti ad una situazione paradossale. La donna avrebbe chiesto ad un chioschetto sul lungomare di scaldare il biberon per il proprio bambino. Dopo aver eseguito la richiesta, l’amara sorpresa: la richiesta di 3 euro rigorosamente senza scontrino.

A raccontare l’aneddoto è stata l’associazione di tutela dei consumatori Giustitalia che sulle colonne del Fatto Quotidiano ha precisato:
“Il chioschetto, pur essendo una struttura privata che esercita attività commerciale, e che quindi ha sicuramente diritto di ‘guadagnare’, essendo ubicato proprio nelle vicinanze di una rinomata spiaggia è come se svolgesse, quantomeno di fatto, una somministrazione di cibo, bevande ed ‘assistenza’ alimentare varia turistica in regime di quasi ‘monopolio’ nei confronti dei villeggianti che necessitano di approvvigionamento – a volte anche di semplice cibo ed acqua – o, magari, come in questo caso, di un semplice ‘servizio’ di assistenza”.

Gli scontrini folli per i genitori con figli al seguito

Non è il primo caso che si sente raccontare in questa folle estate del 2023, dove sembra che i commercianti siano pronti a far pagare anche l’aria. Eppure appena 10 anni fa, in molti ristoranti una madre non doveva neanche chiedere di preparare pappine ricevendo il servizio gratuitamente. O dove spesso gli chef improvvisavano dei piatti semplici per bambini con prezzi agevolati.

Tutto il contrario di quanto successo in Liguria qualche settimana fa, dove una madre andata al ristorante con la figlia di 2 anni, che tra l’altro aveva già mangiato, si è vista caricare sul conto il coperto completo, più un sovrapprezzo di due euro per aver chiesto un piatto vuoto per far assaggiare delle trofie al pesto (da 18 euro) alla figlia.