A Roma c’è un bar storico che paga 18.000 Euro di affitto al mese e dovrà pagare ancora di più: è folle
A Roma negli ultimi anni gli affitti sono schizzati alle stelle e a farne le spese potrebbe essere uno dei caffè più antichi della capitale.
Nella parte nord del bellissimo centro storico di Roma si trova una delle strade più conosciute in Italia che, grazie ai tanti negozi di marchi celebri della moda italiana e straniera, è considerata la via dello shopping.
Naturalmente stiamo parlando di via dei Condotti, conosciuta a Roma semplicemente come via Condotti, la strada storica che offre una suggestiva passeggiata, tra negozi esclusivi e locali storici, fino alla celebre Piazza di Spagna.
Il numero 86 di questa celebre strada è occupata, da quasi 3 secoli, da Caffè Greco, lo storico locale romano che ha ospitato presidenti, politici, attori, scrittori e intellettuali. Solo per fare qualche nome, parliamo di persone come Gabriele D’annunzio, Pier Paolo Pasolini, Sophia Loren, Orson Wells ed Elsa Morante.
Niente di strano, se si pensa che via Condotti ha rappresentato il punto di ritrovo di molte personalità a partire dal 1800 fino ad oggi, passando per gli anni della Dolce Vita.
Il Gran Caffè Greco e la questione affitto
Nonostante il Caffè Greco sia considerato, in tutto e per tutto, in un esercizio storico con tato di vicoli ben precisi sottoscritti nel passato, la proprietà dei locali appartiene ancora all’Ospedale Israelitico. A legare i locali al Caffè è un contratto di affitto da 18 mila euro, almeno fino al 2017, anno in cui il documento è scaduto ed è scattata una lunga diatriba legale.
A fronte di una richiesta di aumento del canone di affitto, i gestori di Caffè Greco hanno provato a far valere il vincolo del Ministero dei Beni Culturali, dichiarato “di interesse particolarmente importante, dal ministro Antonio Segni nel 1953.
Caffè Greco: il tribunale dà ragione ai proprietari
A quanto pare, l’Ospedale Israelitico a fine contratto, e visto il rifiuto dei gestori di discutere un aumento dell’affitto, ha avviato tutte le procedure per chiedere lo sfratto dei locali. Il provvedimento attualmente risulta sospeso in attesa della sentenza definitiva.
A quanto pare, però, la Corte d’Appello ha dato ragione all’Ospedale Israelitico, in quanto “il vincolo ministeriale non è incompatibile con l’affidamento del locale ad un altro gestore”. Infatti, l’intenzione di proprietari non è quella di chiudere il Caffè Greco, ma è quella di trovare una nuova gestione a cui affidare l’immobile e, soprattutto, disposta a pagare un canone superiore a quello della gestione attuale. La vicenda resta in sospeso, adesso non reste che aspettare il 13 novembre 2024, data fissata dalla Corte per la precisazione delle conclusioni.