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“Quella birra è da trans” e non la beve più nessuno: sta succedendo negli USA

birra che non si beve più in USA
Birra che nessuno vuole – Street Food News

La birra che nessuno beve più in America: è quella definita “da trans”, questo sembra il motivo del fallimento. Ecco cosa sta succedendo.

Una tra le bibite più consumate e bevute al mondo è la birra, alcolica (ma presente anche analcolica) che disseta e piace a tutti. Generalmente è venduta nei pub, bar, ristoranti e anche ai concerti o partite, è dunque oggi presente ovunque.

In America è la prima bevanda più acquistata dalla popolazione, ne viene consumato circa 110 litri pro capite ogni anno. Tra i marchi preferiti da questi c’è la Coors Light, la Budweuser e la Bud Light. A proposito di quest’ultima sta accadendo qualcosa nel paese che sta facendo calare drasticamente la percentuale del suo consumo.

La birra in questione è soggetto di critiche da circa un anno, momento in cui è stata utilizzata per un esperimento durante un concerto: è stata offerta a tutti. Il risultato però ha stupito tutti e da questo è iniziato il “decadimento” del marchio.

Dopo questo avvenimento in USA sembra che nessuno voglia più farsi vedere con la birra in mano e i motivi sono incredibili. Ecco nel dettaglio cosa sta accadendo alla Bud Light.

La Bud Light e l’esperimento

Un esperto della comunicazione e dei media sportivi americano, Clay Travis ha deciso di mettere in atto un esperimento durante un concerto, ha offerto la birra Bud Light gratis a tutti. Suona assurdo che nessuno ha però deciso di accettarla e berla.

A quanto pare questo è accaduto per via di una pubblicità del marchio uscita poco prima dell’evento: è la dimostrazione di quanto il marketing incida sulla società e sulle scelte di massa. La pubblicità in questione vede come protagonista l’attivista transgender Dylan Mulvaney.

bud light
Bud Light – Street Food News

Come a fatto la Bud Light a diventare una “birra da trans”?

La Bud Light ha recentemente creato una pubblicità che vede come testimonial Mulvaney e il packaging della lattina lo ricorda: è dedicata al primo anno di Dylan come trans (o effettivamente “donna”). Nonostante queste lattine non siano in commercio, la popolazione ha ormai cambiato l’identità del brand, rivedendolo come “birra da trans“.

La scelta di marketing del marchio ha ormai decisamente cambiato l’opinione dei consumatori sul suo conto, passando così dalla birra più consumata e amata a quella che nessuno vuole più comprare e bere.

I conservatori in particolare sembra l’abbiano presa molto male, anche il titolo in Borsa è crollato velocemente. A quanto pare bere la Bud Light in America è divenuto un tabù e non si passa inosservati con una lattina di questa in mano.