Ristorazione americana in ginocchio, nel 2020 persi oltre 200 miliardi di dollari

Ristorazione americana in ginocchio, nel 2020 persi oltre 200 miliardi di dollari

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Il 2020 sarà ricordato come l’anno più difficile nella storia dell’industria della ristorazione americana.

La perdita di 240 miliardi di dollari ha portato molte attività alla chiusura. La maggior parte dei ristoranti chiusi definitivamente erano attività consolidate, in attività da almeno 16 anni. Il sedici per cento invece era aperto da almeno 30 anni. Tra le vittime più note ci sono il Louis Restaurant di San Francisco, il 21 Club di New York City e il Blackbird di Chicago. I ristoranti che hanno resistito lo hanno fatto semplificando i menu, allestendo cene all’aperto, scontando, raggruppando e vendendo alcolici da asporto. La maggior parte degli operatori prevede di mantenere alcune delle modifiche introdotte lo scorso anno, con solo il 5% che afferma che non ne manterrà nessuna.

In particolare, il delivery ha portato i consumatori ad avvicinarsi ad un modo diverso di fruizione dei ristoranti, definito “fuori sede” con le ordinazioni appunto consegnate nelle abitazioni, il che ha portato a un cambiamento epocale nei comportamenti degli avventori. Di conseguenza, l’adozione di tecnologie per facilitare i canali fuori sede è diventata la posta in gioco. Un recente rapporto di Panasonic ha rilevato che il 71% degli operatori ora considera la trasformazione digitale “molto importante”. Circa la metà degli operatori full-service, fast casual e di caffè/snack ha dedicato più risorse alla tecnologia, quindi ordinazioni online, pagamenti da remoto e gestione delle consegne. Come osserva il rapporto, la tecnologia in sé non è cambiata molto, ma i tassi di adozione sono aumentati e per gli operatori ciò che prima era “bello da avere” ora è una necessità.  CS