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La crisi economica è così grave che in Inghilterra vogliono mettere un tetto al prezzo del cibo: e in Italia?

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La proposta di introdurre un limite ai prezzi degli alimenti. Streetfoodnews.it

Imporre un prezzo massimo per gli alimenti può davvero essere la soluzione per arrestare la crisi? L’esperimento di Francia e Inghilterra.

L’epidemia di coronavirus che ha colpito il mondo intero con i relativi lockdown e la chiusura obbligatoria di molti esercizi commerciali ha messo in ginocchio milioni di famiglie in tutto il mondo. Gli scarsi sussidi previsti dai governi non sono stati sufficienti ad evitare che le persone finissero per strada.

Non si è fatto in tempo ad uscire dalla crisi pandemica che è scoppiata la guerra in Ucraina. Una crisi energetica senza eguali ha investito l’intero vecchio continente che si è scoperto completamente dipendente dai combustibili fossili provenienti da altri paesi.

Così, i costi delle materie prime per produrre energia sono schizzati alle stelle, provocando un conseguente aumento diffuso dei prezzi di praticamente tutti i beni di consumo. Nel frattempo non sono mancate le speculazioni da parte dei colossi delle forniture energetiche che ha spinto molti stati a fissare un tetto ai prezzi di energia elettrica e gas in base ai reali aumenti.

Nel frattempo in tutta Europa si cercano soluzioni che possano sostenere le tante famiglie in difficoltà economica. Per questo si guarda con tanta attenzione a quanto sta succedendo in Francia e Inghilterra dove i governanti locali stanno discutendo di fissare un tetto anche agli alimenti, almeno a quelli considerati essenziali.

La proposta di fissare un tetto al prezzo del cibo

In Francia, il Governo Macron è giunto ad un accordo con le principali catene di supermercati, riuscendo a strappare un accordo di quattro mesi che prevede forti sconti su alcuni prodotti alimentari di prima necessità. Così a marzo scorso è stato firmato il, cosiddetto, “quadrimestre antiinflazione”. Per individuare i prodotti interessati dagli sconti è stata adottata una particolare etichetta.

L’iniziativa ha acceso la curiosità in altri paesi come il Regno Unito che sta discutendo l’introduzione di un provvedimento simile. In realtà tra le priorità del Governo, non ci sono solo i consumatori finali, ma vuole dare sostegno anche ai ristoratori. Infatti, con l’aumento dei prezzi dell’energia più quello degli alimenti i prezzi dei ristoranti sono saliti notevolmente. Ma con i portafogli più leggeri, mangiare fuori non è più una priorità e la clientela è notevolmente diminuita.

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I cibi scontanti, in Francia sono indicatiti sull’etichetta. Streetfoodnews.it

Le perplessità ai limiti dei prezzi degli alimenti

Nonostante la situazione, l’ipotesi di imporre un limite ai prezzi degli alimenti non convince completamente. Il sottosegretario britannico alla salute, Steve Barclay, ha dichiarato che il provvedimento non sarà obbligatorio, ma sarà a discrezione dei supermercati aderire o meno alla proposta.

Grande perplessità è espressa anche dal direttore di cibo e sostenibilità del British Retail Consortium, Adrew Opie: “Piuttosto che ricreare i controlli sui prezzi in stile anni ’70, il governo dovrebbe concentrarsi sulla riduzione della burocrazia in modo che le risorse possano essere indirizzate a mantenere i prezzi più bassi possibile”